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L'intermediazione creditizia

 

Il mercato e la moneta sono tipici dell'economia di scambio che caratterizza i sistemi economici moderni. Il mercato, in senso generale, è l'insieme dei trasferimenti dei beni e delle forniture di servizi; la moneta è lo strumento che esprime nel mercato il valore di tali beni e servizi e ne consente il regolamento. Gli scambi che danno vita al mercato non sono tutti regolati immediatamente. Alla prestazione fornita da un soggetto spesso non corrisponde una contemporanea controprestazione dell'altro soggetto che partecipa allo scambio; si hanno in questi casi le operazioni di credito, ossia le varie forme di scambio di cui una prestazione attuale viene effettuata contro la promessa di una prestazione futura. Le operazioni di credito sono oggi talmente diffuse che l'economia moderna viene qualificata come economia creditizia.

Il credito è dunque il diritto del creditore di ottenere una controprestazione futura. Se questo diritto risulta soltanto da una registrazione contabile si è in presenza di un credito di partita; se invece risulta incorporato in un titolo (ad esempio, un assegno) costituisce un credito cartolare. Ogni operazione di credito presuppone fiducia e implica rischio. Attorno a questi due elementi ruota larga parte dell'attività economica moderna, nella quale sono indispensabili sia la ricerca del limite entro il quale ci si può fidare di ciascun soggetto con cui si è in rapporto, sia la valutazione delle conseguenze negative che ogni concessione di credito può comportare. La fiducia è il presupposto di tutte le operazioni di credito.

Ad ogni operazione di credito partecipano almeno due soggetti: il creditore, che è colui che effettua la prestazione attuale e che concede il credito, e il debitore, che è colui che si impegna a effettuare la controprestazione futura e che quindi ottiene il credito. Quando il credito è concesso alle imprese si parla di credito alla produzione, poiché di solito il capitale proprio è insufficiente a colmare il fabbisogno. Quando il credito viene concesso alle aziende di erogazione, in particolare alle famiglie ma anche agli altri organismi che tendono al diretto soddisfacimento dei bisogni dei loro soggetti, si parla di credito al consumo.

Le operazioni di credito possono essere distinte a seconda che avvengano direttamente tra le parti o che si svolgano con l'intervento di intermediari. I crediti diretti sono quelli che prendono origine da accordi stipulati direttamente tra creditore e debitore. I crediti indiretti sono quelli concessi con l'intervento di intermediari finanziari. L'insieme di tali intermediari costituisce il sistema creditizio, che si articola in diverse categorie di intermediari tra loro notevolmente differenziate. L'intermediazione comporta uno sdoppiamento dei rapporti di credito e la continua contrapposizione di un duplice ordine di operazioni: da un lato si hanno operazioni di raccolta, con le quali il sistema creditizio raccoglie risorse presso i risparmiatori e presso altri operatori economici divenendone debitore, dall'altro si hanno operazioni di impiego, con le quali il sistema creditizio diventa creditore verso le imprese, gli enti pubblici e i consumatori ai quali trasferisce le risorse come finanziamento.

Il credito indiretto è dunque caratterizzato dal fatto che i prestiti, invece di essere concessi dagli stessi risparmiatori alle imprese produttrici di beni o servizi, agli enti pubblici e ai consumatori, sono accordati da intermediari che si dedicano istituzionalmente e sistematicamente alla negoziazione del credito, assumendosi il rischio e avvalendosi non solo del capitale proprio ma anche di mezzi altrui raccolti secondo varie forme tecniche. I tipici intermediari, che si interpongono tra le fonti presso le quali si forma il risparmio e i suoi utilizzatori, sono le banche. Queste sono enti creditizi ai quali è riservato l'esercizio dell'attività bancaria, che la legge definisce "la raccolta di risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito". Nel loro ruolo di intermediarie nel campo del credito, le banche fanno della fiducia l'elemento essenziale per l'esercizio della loro attività. Infatti ricevono depositi (intesi in senso ampio) solo se sanno suscitare fiducia nel pubblico e concedono prestiti solo se ripongono fiducia nei soggetti da finanziare.

Un ulteriore e importante aspetto dell'attività bancaria, da collegare alla sua funzione intermediatrice, consiste nella funzione monetaria. I depositi che le banche raccolgono con l'impegno di rimborso a vista possono essere trasferiti di proprietà mediante ordini dei creditori. Tali ordini sono i mezzi di circolazione dei depositi bancari e vengono usati diffusamente come strumenti di pagamento perché la fiducia di cui godono le banche fa accettare le loro passività (debiti) come surrogati della moneta. L'insieme dei mezzi di pagamento costituisce la moneta bancaria o scritturale. I depositi a vista raccolti nell'esercizio dell'attività bancaria non sono moneta effettiva come le banconote e le monete metalliche a cui la legge conferisce potere liberatorio. Sono però moneta virtuale, in quanto hanno spiccata attitudine a essere utilizzati come moneta e possono essere utilizzati nel regolamento degli scambi e circolare sulla base della fiducia che in essi viene riposta.

Nell'esercizio dell'attività bancaria, la raccolta dei fondi presso la clientela viene effettuata attraverso svariate forme tecniche che possono essere raggruppate nelle seguenti categorie, partendo da quelle con scadenza a vista e procedendo verso scadenze sempre più protratte:

  • fondi in conto corrente, che possono essere prelevati a vista dalle aziende e dalle famiglie che li hanno depositati, ossia immediatamente e senza alcuna limitazione; le somme disponibili in conto corrente presentano di solito una notevole dinamica, perché i titolari le utilizzano per il loro servizio di cassa;

  • depositi a risparmio libero, anche per i quali i depositanti possono richiedere il rimborso a vista; questi depositi presentano una dinamica meno intensa rispetto ai conti correnti, perché accolgono principalmente capitali in formazione che attendono di essere investiti oppure il risparmio capillare dei ceti meno abbienti che viene accantonato nel timore d'impreviste necessità future (tesaurizzazione);

  • depositi vincolati, per i quali i depositanti si impegnano a non chiedere la restituzione prima della scadenza prefissata, che può essere a diversi mesi o anche a qualche anno;

  • prestiti obbligazionari, a media e lunga scadenza, il cui rimborso viene effettuato in base a un piano di ammortamento prefissato.

L'impiego dei fondi viene effettuato dalle banche prevalentemente in attività finanziarie, sia con finanziamenti accordati alle imprese (crediti alla produzione) sia mediante prestiti concessi alle aziende di erogazione-famiglie (credito al consumo).

E' evidente che, se una banca raccogliesse i fondi esclusivamente in conto corrente  e li impiegasse in prestiti di durata pluriennale, non sarebbe in grado di mantenere le proprie condizioni di liquidità e di far fronte alle proprie obbligazioni; i correntisti potrebbero ordinare in qualsiasi momento la restituzione del denaro depositato, mentre le imprese finanziate rimborserebbero i capitali ricevuti solo a scadenze lontane. Questo è il punto cruciale di tutta la questione che approfondiremo dettagliatamente quando analizzeremo i contratti bancari. Le operazioni di raccolta, pertanto, sotto il profilo teorico, devono concordare con le operazioni d'impiego, nel senso che a fronte di operazioni a breve scadenza non possono che esserci operazioni a loro volta a breve scadenza, mentre prestiti a media e lunga scadenza possono essere finanziati solo da depositi vincolati a media durata oppure con emissione di prestiti obbligazionari. Questo solo in teoria poiché tali limitazioni impatterebbero notevolmente sul margine d'interesse (proventi su impieghi al netto dei costi di raccolta) dell'attività bancaria che rappresenta la prima area di marginalità della banca.

Oltre alla funzione creditizia e monetaria, le banche esercitano anche:

  • una funzione di trasmissione degli impulsi della politica monetaria della banca centrale, poiché influenzano il processo di produzione e distribuzione del reddito nazionale attraverso la concessione del credito; pertanto le banche centrali, al fine di incidere sulle variabili del sistema economico adottano provvedimenti che tramite il sistema bancario raggiungono gli operatori economici e ne mutano il comportamento. Approfondiremo in seguito anche questo aspetto in modo dettagliato poiché a partire dall'analisi giuridica dei contratti bancari capiremo come per via legislativa si permetta che il sistema bancario eserciti un ruolo determinante sull'intera economia;

  • una funzione di servizi : è un ruolo di importanza crescente, su cui si basa la concorrenza fra banche nazionali ed estere, che si svolge proponendo alla clientela, oltre alle operazioni di credito, anche una gamma sempre più vasta di prestazioni complementari e collaterali, le prime di carattere tradizionalmente bancario, le seconde di tipo parabancario e assicurativo.

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